Il nuovo mega-ponte cinese
Scopo
Negli ultimi decenni in Cina, in seguito al rapido sviluppo economico, sempre più persone si sono trasferite nelle grande metropoli in cerca di nuove opportunità e uno stile di vita migliore. Questa migrazione rappresenta tutt’ora una sfida per il governo cinese, il quale ha adottato varie strategie per gestire la situazione come aumentare gli investimenti per le infrastrutture.
A tal proposito, sono stati investiti ben 7,56 miliardi di dollari nella realizzazione di uno dei ponti più grandi del mondo e altri 4 miliardi e mezzo di dollari per le infrastrutture sul territorio. L’obiettivo di tale infrastruttura è quello di collegare tre grandi megalopoli: Hong Kong, Macao e Zhuhai, tutte città che sorgono sulle sponde della foce del Fiume delle Perle.
Lo studio evidenzia che il ponte Hong Kong–Zhuhai–Macao modificherà radicalmente l’attuale condizione del trasporto tra le sponde del Fiume delle Perle, principalmente basato sul trasporto navale, accorciando la distanza da Hong Kong a Macao e Zhuhai da 160 chilometri a soli 30 chilometri e riducendo sensibilmente il tempo di percorrenza sotto la mezz’ora. Di conseguenza, la sponda occidentale del Fiume delle Perle si ritroverà all’interno della rete di trasporto che si irradia da Hong Kong.
Com’è fatto
La lunghezza del ponte è di 55 km. Stando alle fonti delle autorità ufficiali, il ponte è veramente qualcosa di unico: un’opera ingegneristica da fantascienza. Può resistere a terremoti di magnitudo 8, a super uragani e a scontri di meganavi da carico. Per costruirlo sono state utilizzate 400.000 tonnellate di acciaio, 4 volte e mezzo la quantità usata per costruire il Golden Gate (San Francisco).
A circa tre quarti dalla partenza, si è resa necessaria la costruzione di un tunnel sommerso lungo 6,7 chilometri, perché il delta del Fiume delle Perle è una delle aree più trafficate al mondo: vi circolano quotidianamente 4.000 navi di ogni genere, dai traghetti passeggeri alle gigantesche porta-container, dunque era necessario lasciare loro un passaggio. Spiega Guo Xinglin, uno dei coordinatori dei lavori, che «il tunnel ha richiesto la costruzione e il posizionamento di 33 giganteschi tubi lunghi 180 metri, larghi 38 e alti 11, ognuno pesante 80.000 tonnellate – più o meno come una piccola portaerei. Tutti questi elementi sono stati fabbricati sull’isola di Guishan, vicino Zhuhai, e trasportati sul posto con pontoni galleggianti, mentre sul fondo del letto roccioso del fiume sono state scavate le forme adatte a “impiantare” i tubi».
Il tunnel ha gli sbocchi su due isole artificiali, ognuna delle quali di circa 100.000 metri quadrati, ancorate in acque relativamente poco profonde. Anche la costruzione di queste isole non è stata semplice. Una di esse, ad esempio, ha richiesto 120 cilindri cavi in acciaio lunghi 55 metri e del peso di 550 tonnellate, come un Airbus A380. Il ponte vero e proprio, invece, ha la sezione più lunga (29,6 km) a tre campate strallate alte tra 280 metri e 460 metri.
Quando sarà aperto al traffico, i veicoli non potranno superare i 100 chilometri orari ed è già stato deciso che si guiderà sulla destra lungo le sezioni continentali del ponte, per passare a sinistra su quelle di Hong Kong e Macao, in modo da rispettare gli stili di guida dei diversi luoghi.
Critiche
Ovviamente un’opera di questa portata non poteva essere esente da critiche e perplessità legittime, viste le cifre sopra riportate. In molti si chiedono se è un’infrastruttura necessaria, in quanto i collegamenti esistenti dovrebbero andare più che bene ed altri sono perplessi sull’integrità strutturale delle isole, le cui coste sono soggette ad allagamenti. Secondo le autorità, non si tratterebbe affatto di un pericolo, ma rientra nelle previsioni del progetto.
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