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A caccia di esopianeti con PLATO

Giovedì 4 ottobre, al 69esimo Congresso Internazionale di Astronautica (IAC), ESA ha confermato l’inizio dei lavori di realizzazione della missione PLATO (PLAnetary Transists and Oscillations of stars). Il progetto sarà commissionato ad OHB e Tales Alenia Space.

La missione, il cui lancio è previsto per il 2026, fa parte del programma Cosmic Vision dell’ESA. Il suo obiettivo è quello di studiare un gran numero di sistemi planetari extra-solari, con un’attenzione particolare verso i pianeti a carattere terrestre individuati nelle zone abitabili di stelle simili al Sole. PLATO studierà inoltre l’attività sismica delle stelle, permettendo una caratterizzazione completa dei vari sistemi.

 

La sonda proseguirà il lavoro della missione Cheops, un altro osservatore di esopianeti dell’ESA, il cui lancio è previsto per il 2019. Sarà poi seguita dalla missione Ariel, il cui lancio è invece previsto per il 2028.

Lo studio dei sistemi extrasolari e degli esopianeti è una branca in rapida crescita tra ricercatori ed agenzie spaziali: la loro esistenza è stata confermata pochi decenni fa, fino ad arrivare ad oggi con la rilevazione di quasi 4000 esopianeti in quasi 3000 sistemi solari. Proprio in questi giorni verrà forse confermata la scoperta della prima luna fuori dal nostro sistema solare (esoluna), una testimonianza del progresso fatto nel campo della ricerca di pianeti e pianetoidi extrasolari.

Fonti:

Giovanni Natalini
Studente del corso magistrale di Ingegneria Elettronica all'università di Roma Tor Vergata. Appassionato di scienza, tecnologia e spazio.

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