I Nudibranchi, gioielli del Mare
È vero, i mari tropicali sono caratterizzati da incredibili ed innumerevoli esseri viventi dalle forme e colorazioni più strane. Tuttavia, anche il nostro mare possiede delle sorprese e ve lo dimostrerò oggi stesso!
I nudibranchi (branchie nude/esposte) sono molluschi gasteropodi marini (parenti alla lontana delle chiocciole e lumache terrestri) che non possiedono più la conchiglia allo stadio adulto. La loro diffusione è ampia e li ritroviamo in tutti gli oceani, nel Mare del Nord e, ovviamente, nel Mar Mediterraneo.
Conosciamo centinaia e centinaia di specie che, per via delle loro differenti forme, possono ricondurci a 4 gruppi principali schematizzabili come:
- Doridini
- Eolidini
- Dendronotini
- Arminini
Non fate troppo caso ai nomi e godetevi questi curiosi animali e le loro stranezze!
SASSI STRISCIANTI
I nudibranchi doridini sono il gruppo più numeroso in assoluto ed una delle loro caratteristiche più evidenti è il ciuffo di branchie caudale dove al centro è situato è situata l’apertura anale (non chiedetemi perché proprio lì…).
Si nutrono principalmente di spugne e la loro capacità di accumulare le spicole calcaree delle loro prede, rende il loro corpo molto duro e compatto! Inoltre, possiedono regioni che possiedono composti tossici sempre a scopo difensivo e ottenuti dalla dieta stessa!
I disegni colorati sul loro dorso sono affascinanti oltre al fatto che le loro dimensioni, spesso maggiori di altri gruppi, li rendono più apprezzabili anche dai subacquei meno curiosi.
CIUFFI PERICOLOSI
Gli eolidini sono un gruppo di nudibranchi dal caratteristico aspetto cespuglioso. Le loro estroflessioni dorsali sono chiamati cerata e hanno due funzionalità: respiratoria e difensiva.
DIFENSIVA? Ebbene, sull’apice di ogni estroflessione è presente uno cnidosacco, ovvero, un organello contenente centinaia di cellule urticanti acquisite con la loro dieta (le vittime sono minuscoli polipi idrozoi coloniali visibili nella foto al centro e cugini alla lontana delle comuni meduse!). Il motivo per cui le cellule urticanti rimangono disattivate durante tutto il passaggio nel tratto digerente è dovuto delle sostanze secrete insieme al muco.
DIMENSIONI ESTREME
I nudibranchi dendronotini sono rappresentati da specie dalle dimensioni più estreme andando da pochi millimetri fino ai 30 cm di lunghezza!
Esistono specie a vita planctonica semi-trasparenti, prive di appendici dorsali e bioluminescenti (Phylliroe bucefala) o grandi e piccoli molluschi dalle forme più complesse che vivono su svariati tipi di substrati.
GLI SFUGGENTI
I nudibranchi arminini sono un gruppo che annovera una decina di specie nel Mediterraneo ed hanno abitudini molto differenti. Per fare un esempio, le specie del genere Arminia (a destra) non possiedono appendici dorsali ma sul margine del corpo presentano lamelle con funzione respiratoria. Hanno abitudini fossorie, sono notturne e si nutrono di cnidari pennatulacei, prede presenti in profondità e su fondali sabbiosi. Invece, il più comune Janolus cristatus (a sinistra) ha tutt’altro aspetto e, oltre ad incontrarlo più frequentemente in immersione, si nutre di briozoi anche a bassa profondità.
Insomma, anche nel nostro amato Mar Mediterraneo si celano creature dalle stranezze e colorazioni più disparate. Se pensate che si conoscano tutte le specie e i loro stili di vita vi sbagliate di grosso! Ogni anno vengono scoperte nuove specie e chissà quante altre sono ancora celate ai nostri occhi!!
Gli ambienti che popolano questi animali sono anche molto differenti tra loro e le innumerevoli specie arricchiscono la biodiversità del nostro mare, unico nel suo genere!
Fonti
- “Nudibranchi del Mediterraneo” di Egidio Trainito. 2° edizione “Il Castello”.
PhotoCredit:
- Figura 1. Peltodoris atromaculata
- Figura 1. Janolus cristatus
- Figura 1. Tethys fimbria
- Figura 1. Flabellina affinis
- Figura 2. Peltodoris atromaculata
- Figura 2. Felimare picta
- Figura 2. Felimida luteorosea
- Figura 2. Diaphorodoris papillata
- Figura 3. Cratena peregrina
- Figura 3. Dondice banyulensis
- Figura 3. Flabellina affinis
- Figura 3. Berghia coerurelescens
- Figura 3. Eudendrium racemosum
- Figura 4. Doto floridicola
- Figura 4. Tethys fimbria
- Figura 4. Phylliroe bucephala
- Figura 4. Doto coronata
- Figura 5. Janolus cristatus
- Figura 5. Armia maculata