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Il Viadotto di Millau

Nel primo articolo della rubrica “ponti” è stata analizzata a livello teorico-strutturale la tipologia del ponte strallato, per rendere le idee più chiare è doveroso fare un esempio. Il ponte strallato.

L’esempio per eccellenza è il viadotto di Millau, un ponte strallato da record, una meraviglia ingegneristica ed architettonica.

Come è fatto?

La struttura sorge sulla valle del fiume Tarn nel sud della Francia. Dal 2004 la mobilità della zona è stata rivoluzionata, in quanto il viadotto rappresenta un’alternativa alla congestionata autostrada A7 che percorre la Valle del Rodano. Il ponte fa parte dell’autostrada A75 che è senza pedaggio, ad eccezione dell’infrastruttura stessa per rientrare nei costi di gestione. Dovrebbe far guadagnare 30 minuti in situazione normale e fino a 4 ore in alcuni week-end estivi. I lavori sono cominciati nel 2001 e l’apertura della circolazione è avvenuta tre anni più tardi, nel 2004.

La caratteristica principale dell’opera è l’altezza dei piloni, ben 343 m, addirittura più alti della Torre Eiffel di ben 19 m. La lunghezza del viadotto è di 2460 m e collega i due versanti di una profonda valle grazie ad 8 campate e a 7 piloni di altezza differente in base alla morfologia del terreno.

                                                                               

Vista l’altezza delle pile è stato necessario creare delle fondazioni parecchio profonde per garantire la stabilità necessaria, sono stati realizzati pozzi che vanno dai 9m ai 18m di profondità con alla base solette di cemento spesse dai 3m ai 5m. La tipologia strutturale è quella di, ponte strallato a sospensione centrale.

 

Tipo di sospensione e stralli

Il sistema centrale: rende la struttura , molto stabile dal punto di vista dinamico e aerodinamico, basso livello di fatica (stress) a cui sono soggetti i cavi, rendendo la struttura torso-rigida. Nel caso di impalcati troppo larghi non viene utilizzato perché la struttura sarebbe soggetta ad uno sforzo torcente troppo elevato. La larghezza dell’impalcato è difatti di soli 32m considerando due carreggiate più la zona centrale per l’ancoraggio degli stralli.

La sospensione centrale consiste, come spiegato nel primo articolo della rubrica, in antenne poste al centro dell’piano viabile, precisamente tra le due carreggiate. Di conseguenza si ha un’unica fila di stralli. La configurazione degli stralli è quella a semi-ventaglio. Si hanno ben undici paia di stralli per pilone e ogni strallo si compone di 45-91 cavi d’acciaio a seconda della posizione. Ogni cavo è costituito da 7 fili d’acciaio: uno centrale e i restanti sei avvolti intorno. La tensione degli stralli varia dai 900T ai 1200T. Per assicurare la perfetta impermeabilizzazione degli stralli si è utilizzata una triplice protezione: galvanizzazione, rivestimento con paraffina e una guaina in polistirene estruso.

L’impalcato in acciaio del ponte si compone di 173 travature scatolari che costituiscono una vera e propria colonna vertebrale alla quale sono ancorati il piano viabile e le travature scatolari laterali. Il peso complessivo dell’impalcato è di ben 36.000 tonnellate.

Costi

I costi di costruzione del ponte ammontarono a €394 milioni, con un casello 6 km a nord del viadotto che costò altri €20 milioni. Il costruttore, Eiffage, finanziò la costruzione in cambio di una concessione per raccogliere i pedaggi per 75 anni, fino al 2080. Tuttavia, se la concessione sarà molto redditizia, il governo francese potrà assumere il controllo del ponte nel 2044.

Il progetto richiese circa 127 000 m³ di cemento, 19 000 tonnellate di acciaio per il cemento armato, e 5 000 tonnellate di cemento precompresso con relativi cavi d’acciaio all’interno. Il costruttore afferma che la durata del ponte sarà di almeno 120 anni.

La struttura nel complesso risulta snella, armoniosa ed elegante integrandosi abbastanza bene con il paesaggio. Una vera meraviglia.

 

Per ulteriori informazioni date un’occhiata alla puntata di ingegneria impossibile su focus:

 

 

Fonti:

I ponti, Grandi temi dell’architettura, hachette.

 

 

 

Alessio Brunetti
Studente magistrale di Ingegneria Civile, da sempre affascinato dalle grandi opere civili. Ho intrapreso questo percorso di studi affinchè possa ottenere le conoscenze necessarie per realizzare ciò che ammiravo fin da piccolo.

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