Umidità
Sicuramente sarà capitato a tutti di dire “certo che oggi è proprio umido” magari spesso senza sapere esattamente cosa significa. Questo articolo che vi proponiamo mira a fornire un quadro più chiaro e a dare una comprensione maggiore dell’ambiente che ci circonda.
Alcune definizioni
Ma cos’è l’umidità? Senza addentrarci troppo nei tecnicismi, è la quantità d’acqua contenuta nell’ aria. Fin qui niente di nuovo, ciò che è meno conosciuto è come interagisce con le nostre azioni quotidiane. Quando c’è poca umidità diremo che l’aria è secca, quando invece è tanta… umida. Definiamo inoltre il grado di saturazione che indica quanto l’aria è colma d’acqua, esso varia teoricamente tra 0% e 100%, ma realmente è impossibile avere dell’aria completamente secca o completamente satura. Quindi lo faremo variare tra 20% e 95%.
Come si misura?
Lo strumento per misurare l’umidità è l’igrometro. Ce ne sono di tantissimi tipi, sia fissi che portatili. Normalmente viene sempre indicata sia la temperatura che l’umidità.
Come funziona
Tutto il processo d’interazione con le azioni umane è riassumibile in una parola: evaporazione. Sulla pelle umana è presente una sottile pellicola d’acqua e, come abbiamo detto, l’acqua è presente anche nell’ aria. Si possono avere quindi tre situazioni principali:
- Se l’ambiente è secco
- Se l’ambente è umido
- Se l’ambiente è più che umido
Nel primo caso l’ambiente (secco) favorirà l’evaporazione dell’acqua presente sulla pelle causando una sensazione di fresco. Nel secondo l’aria ha troppa acqua quindi non permette a quella sulla nostra pelle di evaporare e ci sentiremo più “al caldo”. Nel terzo l’aria è più che satura d’acqua tanto da non accettarne altra ed ecco che si formano i vapori. Per rendere più immediata la comprensione pensiamo al seguente esempio: vi fate una bella doccia calda, uscite (senza percepire un netto freddo anzi…) vedete il vapore in aria, vi asciugate ed uscite dal bagno, allora sentite un discreto freddo rispetto al caldo e accogliente bagno ricco di vapore. Cosa è successo?
Uscendo dalla doccia siete stati accolti da un ambiente umido, che ha impedito l’evaporazione dell’acqua sulla nostra pelle tenendoci ancora al caldo….appena varcata la soglia del bagno ci accoglie invece un’aria molto più secca che ovviamente favorisce notevolmente l’evaporazione ed ecco che arriva il nostro “sentire freddo”. Ci avevate mai pensato? Avevate sempre pensato che fosse per la diversa temperatura? E’ importante precisare che la dipendenza tra temperatura e umidità è stretta. In particolare temperature d’ aria più alte permettono a una quantità maggiore di acqua di “sciogliersi” in essa.
Altri esempi
1) Quante volte d’inverno vi è capitato di entrare in macchina e notare il vetro appannato? Perchè accade? Evidentemente la temperatura dell’aria è troppo bassa per accogliere tutta quell’acqua ed ecco che condensa appannando il vetro. Quindi che facciamo? Alcuni aprono i finestrini, altri accendono l’aria condizionata calda. Comportamenti corretti entrambi ma perchè lo facciamo? La risposta dovrebbe essere abbastanza facile pensando ai concetti sopra scritti; aumentiamo la temperatura o con l’aria condizionata calda o con l’aria esterna, questo comporterà che più acqua può discogliersi e non solo! l’aria del riscaldamento o quella esterna saranno sicuramente più secche ed ecco che per entrambi i motivi la condensa sparirà.
2)Siete in macchina e avete freddo, quasi tutti accendiamo il riscaldamento… ma se il motore è freddo e non vogliamo consumare ulteriore carburante? Le macchine moderne hanno una funzione particolare chiamata ricircolo o riciclo d’aria; essa permette di far circolare sempre la stessa aria nell’abitacolo. Che succede quindi? Che l’acqua che emettiamo respirando rimane nell’abitacolo per il riciclo, il tasso di umidità cresce finchè ce ne sarà abbastanza per non far evaporare più l’acqua dalla nostra pelle e non sentiremo più quel freddo pungente. Ovviamente è una funzione di cui non bisogna abusare in quanto, se tenuta alle lunghe, farà salire così tanto l’umidità tanto da farla condensare sui vetri. Provateci se volete ma sempre prudenza!
3) E’ estate e fa troppo caldo, abbiamo bisogno di rinfrescarci. Accendiamo il condizionatore e sentiamo subito un bel fresco. Ormai abbiamo capito che questa sensazione è causata dall’evaporazione dell’acqua sulla nostra pelle che, se abbinata a una diminuzione di temperatura, conferisce sollievo. Dove va a finire l’acqua? Se notate per le strade quasi tutti i negozi sono dotati di un tubo che termina in una bottiglia o in una tanica. E’ esattamente l’acqua (umidità) che viene tolta dall’ambiente interno.
4) Pensate al ventilatore, sposta semplicemente aria eppure sentiamo fresco. L’aria che ci colpisce aumenta l’evaporazione della pelle e ne traiamo sollievo.
Per concludere questo paragrafo di esempi pensate che l’uomo può stare benissimo a 27°C e 30% di umidità senza sentire l’afa. Ecco perchè tante popolazioni possono sopravvivere nel deserto con temperature anche di 50°C.
Considerazioni
Sicuramente avrete ormai capito che un ambiente più umido facilita il “sentire caldo” mentre un ambiente secco il “sentire freddo”. Ecco perchè sono stati inventati gli umidificatori e i deumidificatori. Si potrebbe pensare “beh allora visto che il loro funzionamento consuma meno energia elettrica li uso al posto del condizionatore o dei termosifoni”. Teoricamente è corretto ma realmente non è mai consigliabile farlo. Senza entrare troppo nel dettaglio bisogna considerare che il corpo umano necessita di un certo quantitativo di acqua “superficiale” che verrebbe meno se raffreddassimo solo con il deumidificatore. Al contrario scaldarci solo con l’umidificatore è altrettanto sbagliato in quanto alti tassi di umidità favoriscono il proliferare delle muffe. In entrambi i casi è importante che alla diminuzione o aumento dell’umidità sia corrisposta una variazione di temperatura. Se vi è interessato l’argomento continuate a seguirci per scoprire come l’umidità influenza il clima dalle regioni tropicali alle nostre.