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L’Europabrücke

L’Europabrücke è uno dei ponti a travata più alti in Europa, e si trova nei pressi di Innsbruck in Austria. Il ponte fu costruito tra il 1960 ed il 1963, e ha attualmente tre corsie per senso di marcia. Ogni giorno viene percorso da circa 30000 veicoli.

Ha una luce di 657 metri e si innalza di 190 metri sulla valle Wipptal (nel suo punto più alto). E’ suddiviso in 6 campate che hanno lunghezze che vanno dagli 81 metri di quelle più esterne ai 198 metri della campata centrale.

La costruzione dell’Europabrücke ha comportato il movimento di circa 5 milioni di m3 di terreno e l’impiego di oltre 170000 m3 di calcestruzzo.

Essendo un ponte a travata è composto da uno schema strutturale relativamente semplice in cui gli elementi strutturali che lo contraddistinguono e di cui andremo a trattare sono le pile e l’impalcato.

Le Pile

Le pile hanno un’altezza variabile e le loro sezioni sono cassoni cavi a tre celle. Le pareti di queste strutture di calcestruzzo armato hanno uno spessore decrescente con l’altezza. Questo comporta la limitazione della sollecitazione da peso proprio e l’ottimizzazione della risposta strutturale.

Ad esempio lo spessore delle pareti del pilastro più alto del ponte, che raggiunge i 160 metri sopra la fondazione, variano dai 55 cm alla base, ai 35 cm della sommità.

Anche l’aspetto tecnologico di costruzione di questi pilastri è molto interessante. Per garantire infatti una rapida ripresa di getto e un tempo di avanzamento più o meno costante fu usato un rivestimento combinato scorrevole che avanzava giornalmente di 5 metri.

L’altezza delle pile del ponte e tutti i rischi che essa comporta hanno portato a progettare dei telai orizzontali di irrigidimento. Essi sono posizionati all’interno delle pile, con interasse 20 metri. Questi telai riducono enormemente il problema dell’instabilità locale delle pile, evitando che si formi il fenomeno noto come imbozzamento.

L’impalcato

La struttura portante dell’impalcato è in acciaio ed è formata da due travi longitudinali disposte ad una distanza di circa 10 metri. Queste sono poi collegate tra loro da una piattabanda disposta superiormente e una posizionata inferiormente. Per dare ancora una maggior rigidezza all’impalcato queste vengono irrigidite da traversi disposti internamente.

Lo schema dell’impalcato quindi è a cassone e conferisce al ponte una grande rigidezza torsionale.  Questa caratteristica garantisce all’impalcato anche grande leggerezza, ed è uno dei motivi principali per i quali  l’impalcato a cassone è così utilizzato nei ponti autostradali.

La lamiera superiore ha uno sbalzo di circa 6 metri rispetto al perimetro del cassone, quindi deve anche sorreggere lo strato di 5cm di conglomerato bituminoso che grava su di essa.

La costruzione dell’impalcato è avvenuta a sbalzo, attraverso sia saldature che bullonature ad alta resistenza, mentre vicino alle estremità sono stati utilizzati sostegni ausiliari.

Ingegneria civile e bungee jumping

Queste caratteristiche fanno dell’Europabrücke una delle strutture più imponenti a livello europeo, e oltre a renderla un’espressione di alta ingegneria civile, offrono uno spunto anche per chi si volesse cimentare nella disciplina del bungee jumping. Il ponte è infatti immerso in un panorama suggestivo ed è quindi sede di numerosi lanci ogni anno.

 

Fonti

 

Edoardo Moretti
Studente di Ingegneria Civile all'Università di Tor Vergata in Roma. Appassionato di ponti, grandi opere e di tutto ciò che è necessario per realizzarle. Interessato anche alla musica, mi diverto a suonare pianoforte e chitarra.

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