Ingegneria Aerospaziale

Hindenburg, l’ultimo dei grandi dirigibili

Il famoso Zeppelin

6 maggio 1937. Stazione Aeronavale per dirigibili di Lakehurst, New Jersey.

L’oggetto volante più grande mai costruito dall’uomo si sta avvicinando dolcemente al terreno: è il celebre Hindenburg, il dirigibile ideato dalla tedesca Luftschiffbau Zeppelin GmbH e famoso in tutto il mondo per le sue traversate oltreoceano, che durano in media 6 giorni. Lungo 245 metri e pesante 118000 Kg, è in grado di sollevare la sua pesante carcassa di alluminio da terra grazie ai 195000 metri cubi di gas, contenuti all’interno dell’enorme pallone che compone gran parte del suo volume.

Dotato di un grande timone posteriore, questo gigante dell’aria può raggiungere velocità prossime ai 135 Km/h grazie a 4 motori V16 diesel, posizionati sui fianchi. Nonostante la cabina sembri molto piccola rispetto alla camera d’aria che la sovrasta, a bordo alloggiano comodamente 97 persone, compresi i membri dell’equipaggio; la capacità massima del dirigibile arriva a 133 posti. Sfortunatamente, dentro al pallone c’è un gas che non dovrebbe esserci. Inizialmente progettati per sollevarsi con l’elio, i dirigibili della flotta Zeppelin sono infatti costretti a usare l’idrogeno (gas altamente infiammabile) a causa degli embarghi imposti alla Germania.

La tragedia

Sono le 19:25. Il terreno è ormai poco distante: i passeggeri iniziano ad affacciarsi ai finestrini. All’improvviso, dal nulla, scoppia un incendio. Né chi è dentro, né chi guarda da terra le fiamme divampare sulla poppa del dirigibile sa spiegarsi cosa stia succedendo, e nessuno ha neanche il tempo di pensare: il dirigibile perde quota bruscamente, per poi impattare violentemente con il suolo, dove la copertura viene completamente bruciata dalle fiamme; tutto in meno di un minuto. In totale, 35 persone perdono la vita. Le cineprese, portate sul posto per riprendere l’attracco, documentano l’incidente, sconvolgendo profondamente l’opinione pubblica.

Le conseguenze

La scarsa sicurezza di questi mezzi era già nota da tempo, ma sarà proprio il disastro dello Zeppelin, considerato tra i più affidabili e sicuri dirigibili dell’epoca, a far cessare qualsiasi ulteriore sviluppo tecnologico: i dirigibili cadranno rapidamente in disuso nel giro di qualche mese. Tutt’oggi  ci si interroga sulle precise dinamiche di questa tragedia: ci sono dubbi sia sulla causa scatenante dell’incendio (alcuni ipotizzano un accumulo di elettricità statica), sia sui fattori che hanno permesso alle fiamme di propagarsi così rapidamente; di sicuro sia l’idrogeno, sia l’armatura (composta in parte da cotone) giocarono un ruolo determinante nella dinamica dell’incendio.

I dirigibili oggi

Al giorno d’oggi i dirigibili sono utilizzati solo di rado, ma sono stati avanzati nuovi progetti (radicalmente diversi per design e tecnologie da quelli di inizio ‘900) con lo scopo di trasportare merci con un basso impatto ambientale. Perché non gli aerei? Principalmente per una questione di costi e di manutenzione. I meccanismi di volo di un aereo moderno, sebbene molto più raffinati ed efficienti (qui trovate più informazioni al riguardo) sono sicuramente molto più complessi progettare, realizzare e mantenere. Ignifughi e nettamente più sicuri rispetto al passato, i dirigibili potrebbero ricomparire timidamente nel prossimo futuro: solo il tempo ci dirà se un giorno potremo rivedere questi giganti galleggiare nei cieli.

Fonti

Francesco Prodi
Sono uno studente di ingegneria energetica presso il Politecnico di Milano. Ho un grande interesse per le sfide della mobilità del futuro, per la fluidodinamica e per i processi di generazione di energia pulita. Amo i viaggi in solitaria, la fotografia e l'arte digitale.

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