Microplastiche: una minaccia concreta
Chi non conosce il termine “microplastiche” nel 2020? Eppure, questo tipo di inquinamento continua a far parlare di sé.
Quando si parla di microplastiche ci si riferisce a qualsiasi frammento di plastica di dimensioni comprese tra 0.1 e 5000 micrometri (millesimo di millimetro).
Esistono due tipologie di microplastiche:
- Le microplastiche primarie sono particelle direttamente originate dall’industria per specifici prodotti come gli scrubs e altri cosmetici, oppure come sottoprodotto dell’industria causato dall’erosione di componenti plastici. Infine, rientrano nella categoria le particelle prodotte dall’erosione degli pneumatici durante la guida o dall’abrasione di tessuti sintetici durante il lavaggio in lavatrice.
- Le microplastiche secondarie sono particelle derivanti dalla degradazione di oggetti in plastica più grandi. Questo può accadere attraverso la fotodegradazione ed altri processi atmosferici nei rifiuti mal gestiti, quali sacchi di plastica o da perdite involontarie come le reti da pesca.
Ricordiamoci che l’80% delle plastiche marine deriva dall’entroterra, e non dalle attività economiche marine.
Il contenuto di microplastiche rilasciato in mare ogni anno attraverso gli scarichi è impressionante: 1,5 milioni di tonnellate. La loro presenza massiva in questo tipo di ecosistema va a intaccare ogni livello della catena alimentare seguendo il fenomeno della biomagnificazione, ovvero, l’accumulo sempre maggiore di plastiche nei consumatori secondari, terziari e così via. Alcuni ecosistemi marini sono noti per avere le più complesse reti d’interazione alimentari del pianeta.
Ulteriori minacce derivanti dalle microplastiche
Ad essere una minaccia, non è soltanto l’impatto fisico che le particelle hanno negli organismi. Esistono anche problematiche più insidiose. Infatti, i materiali plastici sono polimeri apolari che possono facilmente legarsi con sostanze organiche inquinanti definite POPs (Persistent Organic Polluttants). Uno storico prodotto POP è il DDT usato in passato come prodotto chimico insetticida per le coltivazioni agricole. Ma la lista è lunghissima!
Microplastiche e l’uomo
L’ubiquità delle microplastiche rende evidente come l’uomo non possa scappare da questo problema. Negli ultimi anni stanno emergendo numerose ricerche che dimostrano la presenza di microplastiche all’interno del nostro organismo. Affronteremo alcuni aspetti di questa nuova minaccia nei prossimi articoli.
Per approfondire l’impatto delle microplastiche sugli ecosistemi oceanici potete consultare una review della NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration).