La nuova linea ferroviaria Napoli-Bari
L’Unione Europea ha sempre avuto un grande interesse nel promuovere progetti che avessero come fine quello di ridurre l’inquinamento ambientale e in tale direzione ha investito ingenti quantità di denaro, dando un grande aiuto ai Paesi promotori. Tra i principali progetti fin qui finanziati troviamo sicuramente quelli di ammodernamento o estensione della rete ferroviaria. Il trasporto su gomma è sicuramente più impattante, in quanto a parità di merce o persone trasportate comporta l’emissione di una maggiore quantità di sostanze inquinanti. Creare una rete ferroviaria efficiente e capillare, non solo ridurrebbe notevolmente i tempi di viaggio ma sarebbe anche più sostenibile.
Tra i principali progetti co-finanziati dalla UE sul suolo nazionale abbiamo, il collegamento ferroviario tra Austria e Italia (vedi Galleria del Brennero) tra Fortezza e Innsbruck, e quello tra le città di Napoli e Bari. L’articolo descriverà proprio quest’ultima infrastruttura. L’opera rientra nella legge “Sblocca Italia” del 2014, il cui obiettivo è stato quello di velocizzare la realizzazione di opere strategiche per il Paese e a tal proposito è stato nominato anche un commissario, l’Ing. Maurizio Gentile, il cui ruolo istituzionale consente di accelerare gli iter autorizzativi relativi alle fasi progettuali.
Il progetto
Il progetto consiste nel riqualificare l’attuale linea Napoli-Bari attraverso interventi infrastrutturali differenti in base alle caratteristiche dei vari tratti della linea. In alcuni casi è necessario un raddoppio, in altri una variazione del tracciato e in altri ancora il potenziamento delle dotazioni della rete, soltanto in questo modo si riuscirà ad aumentare la capacità e la velocità della linea.
In particolare gli interventi sono:
- il raddoppio in variante del tratto Napoli-Cancello
- il raddoppio e la velocizzazione del tratto Cancello – Frasso Telesino – Benevento,
- il raddoppio in variante del tratto Apice – Orsara,
- il raddoppio tratto Orsara – Bovino,
- il raddoppio del tratto Bovino – Cervaro,
- la bretella di Foggia (già attivata),
- il nodo di Bari, variante Bari Centrale e Bari Torre a Mare
Contemporaneamente si procede alla realizzazione e attivazione delle nuove stazioni:
In Campania
- Napoli Afragola, in realizzazione nell’ambito dell’AV/AC Torino-Milano-Napoli e operativa nel giugno 2017, che con l’entrata in esercizio della variante Napoli – Cancello, prevista per il 2022, costituirà l’hub di snodo dei treni AV da e per Roma e Bari, ma anche del servizio regionale verso le principali province campane;
- Casalnuovo e Acerra, predisposte per l’interscambio ferro/ferro con la Circumvesuviana;
- Centro Commerciale “Porte di Napoli”, Valle di Maddaloni, Dugenta-Frasso Telesino, Telese Terme, Amorosi, Solopaca, S. Lorenzo M., Ponte-Casalduni, fra Cancello e Vitulano;
- Hirpinia e Apice
In Puglia
- Orsara, Bovino e Ponte Albanito, fra Orsara e Foggia;
- Trigiano, Executive e Campus fra Bari e Lecce.
Caratteristiche tecniche principali:
- Km complessivi: circa 150 km
- Velocità di progetto: 200 km/h
- Pendenza massima: 13 per mille
- Nuovi viadotti: 25 (lunghezza complessiva 11,7 km)
- Nuove gallerie: 9 (lunghezza complessiva 63 km)
Questa infrastruttura consentirà un grande sviluppo per il Meridione e sarà parte integrante del Corridoio ferroviario europeo TEN, dalla Scandinavia al Mediterraneo. Saranno necessari ben 6.2 miliardi di euro di investimenti per poterla realizzare e una mano d’opera di circa 4000 persone a pieno regime. E’ facile dedurre che a fronte di questi numeri, oltre alle ditte appaltatrici, ne gioverà tutto l’indotto.
Il committente dell’opera è RFI (Rete Ferroviaria Italiana) e sono stati appaltati tutti i lotti, tranne quello del tratto Hirpinia-Orsara, che andrà a gara e dovrà essere aggiudicato entro la fine dell’anno. Quest’ultimo lotto è il più delicato perché riguarda la realizzazione di una galleria lunga ben 25km, consentendo l’attraversamento dell’Appennino, richiedendo un quarto dell’importo dell’intera opera ovvero 1.5 miliardi di euro.
Il termine dei lavori è previsto per il 2026, ma vista la delicatezza dei lavori di alcuni lotti probabilmente servirà più tempo. L’opera consentirà di viaggiare tra Napoli e Bari in sole 2 ore e da Bari a Roma in 3 ore.
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