Sperimentare l’Indoor Air Quality
Oggigiorno progettare un edificio è un processo che tiene conto anche della qualità dell’aria interna (indoor air quality). Avere la giusta dose di aria fresca è importante per garantire un ambiente sano. Il contenuto di inquinanti può essere diminuito fornendo aria esterna filtrata attraverso sistemi di ventilazione meccanica. Eppure, non tutte le abitazioni sono dotate di questo tipo di dispositivi anche se la qualità dell’ambiente interno è un argomento che sta diventando sempre più popolare. Questo nuovo interesse è dimostrato dall’ampia adozione di certificazioni come WELL, LEED e BREAM.
Il patrimonio edilizio italiano è vecchio: il 78% di esso è stato costruito antecedentemente alla prima legge sull’efficienza energetica nel 1976 (Legge 373/76) e l’89% prima della Legge 10 nel 1991 (primo aggiornamento della Legge 373/76) [1]. La maggior parte degli edifici residenziali presenta solo ventilazione naturale. Dunque l’aria fresca è fornita dalle aperture nell’involucro. Il problema con il vecchio stock è relativo al controllo della qualità dell’aria interna contemporaneamente al mantenimento di un buon comfort termico. Tenere le finestre parzialmente aperte durante l’inverno non consente all’impianto di riscaldamento di raggiungere la temperatura di setpoint; questo approccio porta allo stesso risultato, ovviamente, in estate dal lato raffrescamento.
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Per ottenere una buona qualità dell’aria in una stanza con ventilazione naturale “vecchio stile” (cioè le finestre sono progettate e posizionate senza considerare la direzione dei flussi d’aria) possono essere utilizzati nuovi dispositivi elettronici. Come descritto in un articolo precedente, avere un feedback visivo chiaro riguardo un parametro, come ad esempio il consumo energetico, può aiutare l’occupante a correggere il proprio comportamento in una direzione virtuosa. Ho avuto la possibilità di provare un misuratore di CO2, il suo funzionamento si basa sul concetto sopra menzionato. Lo strumento, infatti, mostra uno smile sorridente o titubante in base alle condizioni della stanza.
La CO2 è un indice del livello di inquinanti microbiologici in una stanza poiché è correlata al respiro dell’occupancy. Il contenuto di CO2 dovrebbe essere inferiore a 880 ppm per avere una buona qualità dell’aria per le zone occupate.
Nell’esperimento l’utente doveva posizionare il misuratore all’interno della camera da letto. La prima settimana di misurazione è stata effettuata mantenendo un post-it sul dispositivo in modo che l’occupante non potesse vedere il contenuto effettivo di CO2. Questa prima settimana ha funzionato come periodo di riferimento del comportamento standard degli inquilini. La seconda settimana il post-it è stato rimosso dallo schermo del contatore e all’occupante è stato chiesto di intraprendere azioni in base al valore visualizzato. Alla fine di ogni settimana al soggetto è stato chiesto di compilare un modulo in cui descriveva quali azioni erano state intraprese e come si era sentito durante il periodo studiato. Durante le due settimane è stato anche chiesto di prendere nota di sintomi come mal di testa, stanchezza, naso chiuso, secchezza della gola e degli occhi e umore irritato al risveglio.
Nella mia esperienza, guardando i dati registrati, è possibile identificare una differenza sostanziale nel valore medio di CO2 tra le settimane. Durante la settimana 2 aprivo le finestre non appena vedevo una concentrazione superiore a 1000 ppm. Quindi, guardando il monitor del dispositivo ho potuto aprire le finestre quando era necessario, anche se in quel momento gli effetti della mancanza di ossigeno non erano ancora presenti. Mantenendo basso il livello di inquinante sono riuscita a migliorare la permanenza nella mia camera da letto. La frequenza dei sopramenzionati sintomi è diminuita e la soglia di attenzione durante lo studio è aumentata.
Anche se questi risultati sono legati all’esperienza di una singola persona, sono corroborati dall’enorme letteratura legata alla qualità dell’aria interna (vedi ad esempio The Effect of Low Ventilation Rates on the Cognitive Function of a Primary School Class). Strumenti che mostrano il valore immediato del contenuto di CO2 aiutano il processo di coinvolgimento dell’occupante nell’interazione con l’abitazione e aumentano la qualità della vita quotidiana. La tecnologia è ancora una volta disponibile per migliorare il nostro vivere, quello che manca attualmente è una cultura olistica nell’edilizia residenziale esistente che consideri non solo le prestazioni termiche ma anche la qualità dell’aria, ma il team di E-nsight ci sta lavorando!
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