“Climate change” or “Global warming”: i cambiamenti climatici
Da diversi anni si parla ormai del “global warming”, ossia del riscaldamento globale. Ma di cosa si tratta esattamente? E perchè è così problematico per l’ambiente, la Natura e l’uomo stesso?
Global warming o climate change?
Quando si parla di global warming si usa riferirsi ai cambiamenti della temperatura globale causati dall’effetto serra per l’aumento di inquinanti, come la CO2 ed il metano. Il climate change è il cambiamento climatico causato dall’aumento dei gas serra per l’uso di combustibili fossili. Il primo quindi è riferito allo stato della nostra Terra, il secondo agli effetti che causano questo aumento di temperatura.
L’uomo, difatti, è il più recente dei fattori influenzanti l’ambiente. Tutto inizia con lo sviluppo dell’agricoltura e con la deforestazione di boschi per coltivare e costruire, sino ad arrivare alla rivoluzione industriale. Da questa era nascono le grandi emissioni di gas serra: CO2 dalle industrie e dai mezzi di trasporto e metano negli allevamenti intensivi.
Infatti, secondo la teoria del surriscaldamento climatico, l’uomo sta causando un periodo di riscaldamento sulla Terra mediante le sue emissioni di gas serra (CO2 e metano): le industrie e i veicoli aumentano l’effetto serra.
Quali sono le cause naturali del cambiamento climatico?
Da sempre la Terra è sottoposta a cambiamenti di alcuni fattori climatici in lunghi periodi temporali.
Le famose “ere glaciali” ne sono un esempio. Nei periodi interglaciali si aveva invece una temperatura più mite: oggi alcuni scienziati ritengono che la Terra sia in una normale fase di riscaldamento climatico. Si tratta di una fase naturale opposta ai periodi naturali di raffreddamento climatico.
Come si nota in fig.1, la temperatura nel corso degli ultimi anni è rimasta stabile ad eccezione di tre periodi.
Il Medioevo è stato caratterizzato da un clima mite, tanto da chiamare il periodo “optimum medievale”. Verso il 1600, invece, vi fu la “piccola era glaciale”, ossia un periodo relativamente freddo. L’ultimo trend è quello attuale: dall’800 della rivoluzione industriale fino ai nostri giorni possiamo notare una crescita esponenziale della temperatura. E’ molto probabile che le attività umane, quindi, stiano influenzando la temperatura globale.
Quanto deve salire la temperatura per causare danni?
Il famoso “Accordo di Parigi” limita il futuro riscaldamento globale a 2° C. Alcune regioni, come il Mediterraneo, stanno già soffrendo gli effetti del climate change. Il maltempo (non basta “dragare un torrentello”!), la siccità e la tropicalizzazione in alcune aree ne sono un evidente testimonianza. C’è chi “non ci crede”, ma il riscaldamento globale riserverà un drastico futuro alla biodiversità e quindi ai servizi ecosistemici. Ad esempio, per la futura estesa siccità, il Sud Europa dovrà importare dal Nord olive, agrumi ed altri prodotti.
Il caso studio di un coleottero!
Inoltre, diversi studi (Sales et al. 2018) hanno messo in evidenza che calerà la riproduzione in diversi insetti, come nel coleottero Tribolium castaneum. Con l’aumento della temperatura, in laboratorio si è potuto osservare una ridotta fertilità maschile. Ma che vuol dire questo? Probabilmente, i coleotteri (e forse l’intero taxa degli insetti, ma anche i primati?!) avranno problemi di riproduzione nel futuro. Tra l’altro, l’ordine dei Coleotteri contiene quasi un quarto della biodiversità mondiale. Quindi: la temperatura sale, avremo meno insetti impollinatori e quindi avremo meno frutta e verdura!
Quali sono gli effetti dovuti al cambiamento climatico?
Principalmente, l’effetto immediato è la variazione del clima, vedi la siccità e la tropicalizzazione in Sicilia.
Ma un altro problema, con la popolazione che cresce, è lo scioglimento dei ghiacciai. Ed il conseguente innalzamento del livello delle acque. E nel Mediterraneo la temperatura media è già aumentata di 1,4 gradi centigradi! Chi vive sulle coste sarà colpito da inondazioni e le città costiere verranno sommerse da tali processi.
Per riassumere (fig. 3), l’acidificazione delle acque marine e l’aumento della temperatura (siccità), il cambiamento dell’uso del suolo influenzano gli ecosistemi naturali. Ciò mette a rischio importanti servizi ecosistemici, come la biodiversità, l’agricoltura e la pesca.
Quindi, in tutto ciò, qual è la nostra funzione?
Sicuramente attuare piccoli gesti quotidiani di sostenibilità ambientale, come ben si legge qui.
“Informati, mangia locale, viaggia ecosostenibile (tram, bici, treno), compra in modo sostenibile. Riduci i rifiuti e ricicla, rendi la tua casa energeticamente più sostenibile, utilizza energie “green” rinnovabili.”
Reference:
cambiamenti climatici
lifegate
unenvironment
nature
greenme
nationalgeographic
lifehacker
[Luca Gallitelli]