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La strada che si auto – ripara

Nel precedente articolo “Solar Roads” abbiamo parlato delle autostrade solari e dei loro possibili utilizzi futuri, in questo caso presentiamo un’ altra interessantissima tecnologia ovvero la cosiddetta strada “Self – Healing”.

In sostanza, per quanto possa sembrare assurdo, si tratta di una strada che si auto-ripara sfruttando alcune proprietà dell’ asfalto.

Questa tecnologia rivoluzionerebbe quindi tutto il processo di manutenzione stradale che, specie in alcune città, rappresenta un problema cruciale per la viabilità pubblica e permetterebbe di risparmiare ai vari stati, ingenti somme di denaro. (In merito a questa tematica vi invito a leggere anche “Perchè si formano le buche?“).

La tecnologia

L’ asfalto con il quale sono realizzate le strade è un materiale che, se sottoposto ad una fonte di energia termica, tende ad assorbirne il calore. Questo fenomeno è nell ‘ immaginario collettivo in quanto si verifica frequentemente d’ estate, quando il sole “cocente” riscalda il manto stradale e conferisce l’ impressione che l’ asfalto stia tornando ad uno stato semi-liquido aumentando la propria viscosità.

Questo fenomeno permette all’ asfalto di espandersi (a causa appunto dell’ aumento di calore) e di sigillare le piccole crepe che si erano formate a causa del passaggio degli autoveicoli.

Il concetto alla base delle strade “Self – Healing” consiste nell’ ampliare questo naturale processo dell’ asfalto grazie all’ aggiunta di particolari piccole fibre di acciaio.

 

Ma in che modo semplici fibre di acciaio possono trasformare un normale manto stradale in una strada “auto- riparante”?

Il trucco sta nello sfruttare la conduttività dell’ acciaio che può essere riscaldato ” a comando” grazie ad un processo di induzione magnetica; in pratica, basta far passare una macchina ad induzione sull’ asfalto rovinato e le fibre di acciaio si riscalderanno aumentando la temperatura complessiva del manto stradale e permettendo all’ asfalto di tornare quasi allo stato liquido e di “richiudere” le crepe.

 

Come si può osservare in foto, la macchina ad induzione prevede l’ utilizzo di un magnete per riscaldare rapidamente un metallo. Il macchinario invia una corrente alternata che attraversa una serie di bobine e produce così  un campo magnetico oscillante ( secondo l’ equazione di Laplace applicata ad un solenoide).

Il campo magnetico farà scorrere, per la legge di Faraday, una corrente indotta nel materiale ferromagnetico (che corrisponde in questo caso alle fibre d’acciaio) e per effetto Joule quest’ ultimo si riscalderà facendo aumentare la temperatura dell’ asfalto.

Uno dei principali scienziati che lavorano a questa tecnologia è Erik Schlangen della Università di Delft nei Paesi Bassi, da sempre all’ avanguardia in questo settore, che ha presentato il progetto durante l’ evento della TEDx Delft 2013 che potete osservare nel seguente video:

 

Fonti:

Interesting Engineering

Immagini 

 

 

 

 

Davide Burdo
Dottore in Ingegneria Energetica e studente della specialistica, appassionato alle tecnologie che sfruttano le risorse rinnovabili ed a modi innovativi per la produzione e distribuzione di energia, ritengo che la transizione energetica verso le "green energies" sia una grande possibilità di cambiamento.

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    2 Comments

    1. A Roma ce farebbe propio comodo!

      1. Concordiamo Luca!

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